Il futuro delle città è smart. Ma per diventare più “intelligenti”, ovvero più sostenibili, efficienti e vivibili, i centri urbani hanno bisogno di ripensare, tra le altre cose, anche mobilità e trasporto pubblico.
Una strategia per riuscirci è agevolare la crescita e dare maggiore spazio alla mobilità e micromobilità elettrica. I mezzi di trasporto di queste categorie, infatti, riducono le emissioni e l’inquinamento acustico. Se parliamo nello specifico di e-bike e e-scooter, poi, il loro maggiore utilizzo può comportare anche benefici ulteriori, tra cui la riduzione del traffico.
In questa direzione si stanno muovendo, con più o meno convinzione, diversi Paesi del mondo. Ma a che punto è la situazione in Italia?
Crescita della mobilità elettrica nelle città italiane
Secondo lo European Alternative Fuels Observatory, in Italia nel 2023 il parco auto elettriche contava 252.937 unità, su un totale di veicoli leggeri registrati pari a 44.256.433. In lieve calo rispetto al 2022, la vendita di auto elettriche resta ancora relativamente di nicchia e comunque meno popolare rispetto a quella di auto a Gpl, metano e plug-in hybrid. Intanto, però, è cresciuto il numero di colonnine di ricarica, arrivate l’anno scorso quasi a quota 50mila.
Guardando ai dati diffusi da Motus-E, associazione italiana per la transizione verso la mobilità elettrica, le auto elettriche italiane si trovano soprattutto in Trentino-Alto Adige, Lombardia, Lazio e Toscana, mentre i numeri calano sensibilmente al Sud e nelle Isole. Tra le città italiane con più auto elettriche ci sono invece Trento, Firenze, Bolzano, Reggio Emilia e Milano. Seguono Roma, Bologna e Brescia.
Passando dalla mobilità alla micromobilità elettrica, e in particolare concentrandosi sulle e-bike, si nota invece che c’è stata una crescita negli ultimi anni. Stando ai dati dell’Associazione Ciclo Motociclo Accessori, nel 2023 il mercato delle bici elettriche ha segnato un +40% rispetto al 2019. In particolare, l’anno scorso le e-bike (soprattutto e-city e mtb elettriche) hanno rappresentato il 20% del totale delle bici vendute in Italia, contro l’11% del pre-pandemia.
In base a quanto emerge dall’edizione del 2021 del Giretto d’Italia, la sfida durante la quale Legambiente raccoglie dati sulla mobilità urbana nei Comuni che aderiscono all’iniziativa, le città con il maggior numero di passaggi di e-bike e altri mezzi di micro mobilità elettrica sono risultate Palermo, Pesaro, Torino e Reggio Emilia.
Impatti economici e ambientali della mobilità elettrica
Il sempre maggiore diffondersi della mobilità elettrica può aiutare a cambiare il volto delle città italiane, oltre a comportare interessanti benefici ambientali. Rispetto alle auto tradizionali, i veicoli elettrici non producono emissioni inquinanti durante l’utilizzo, quindi contribuiscono a rendere l’aria più pulita e respirabile.
Gli incentivi statali avviati in Italia a giugno 2024, sommandosi anche a eventuali incentivi locali, possono rendere l’acquisto dell’auto elettrica particolarmente conveniente. Al di là dell’investimento iniziale, però, a lungo termine c’è comunque un vantaggio economico. Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha ipotizzato che nell’arco di quindici anni sia possibile risparmiare fino a 10.500 dollari di carburante.
L’aspetto del risparmio economico è ancora più centrale se per gli spostamenti urbani si sceglie di utilizzare la e-bike al posto dell’auto. Molti di questi spostamenti avvengono su distanze sotto i 5 Km: tragitti che, dunque, potrebbero essere percorsi più agevolmente e rapidamente sulle due ruote, a maggior ragione se con pedalata assistita.
La e-bike accentua anche i benefici ambientali: se più persone scelgono la micro mobilità elettrica lasciando l’auto in garage, il traffico e l’inquinamento cittadino calano.