L’obiettivo per il prossimo futuro è quello di vedere, in giro per il mondo, sempre più Smart Cities in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, riducendo l’impatto ambientale, aumentando le prestazioni offerte grazie ad una rete di tecnologie all’avanguardia e attuando una governance sempre più trasparente.
Obiettivi, questi, ben delineati ma non sempre semplici da raggiungere e di facile successo. Il segreto per fare bene sta nell’utilizzo e nella gestione dei dati che da una città si possono raccogliere. Solo un’analisi precisa e puntuale di questi consente, infatti, di analizzare lo stato attuale e di stabilire una road map con impegni e obiettivi da raggiungere per dare alla città una nuova impronta.
Da questa consapevolezza nasce Oltreoceano una certificazione che premia le realtà urbane che sanno gestire al meglio i dati.
La gestione dei dati per una vita migliore in città: la certificazione
Si chiama “What Works Cities” la certificazione sviluppata da Bloomberg Philanthropies in collaborazione con Results for America che premia le città che raccolgono i dati e li usano in modo mirato e ragionato per migliorarsi.
Si tratta di un sistema di valutazione che analizza il lavoro che ogni città svolge per evolversi grazie alla raccolta e alla gestione dei dati. Non una semplice attestazione ma un sistema che crea una rete sinergica tra i partecipanti che condividono progetti di successo e lavorano insieme per superare le criticità.
“What Works Cities”, attiva ormai da sette anni, è valida solo nel territorio degli States, dell’America Latina e del Canada ed è stata assegnata a ben 83 città su 200 che hanno fatto richiesta per essere valutate secondo il rating della certificazione.
Le città certificate possono definirsi oggi delle vere e proprie Smart Cities nelle quali è stato compreso che per alzare il livello di vivibilità è necessario analizzare la città, partire da dati concreti per comprendere lo stato dell’arte ed in base a questo agire adottando le tecnologie innovative per offrire ai cittadini servizi sempre più mirati e alla portata di tutti.
Così i sindaci e gli amministratori grazie all’analisi dei dati possono sviluppare una cartina della città mettendo nero su bianco punti di forza e problemi, stilare programmi di lavoro e di sviluppo realizzati ad hoc, per risultati concreti e visibili a tutti.
“What Works Cities”: smart city e criteri di valutazione
Essere una Smart City, secondoBloomberg Philanthropies, aiuta molto le città che si candidano ad ottenere la certificazione “What Works Cities”. 43 sono i criteri di valutazione a cui ogni città deve rispondere con diversilivelli a cui si può accedere.
Le città che raggiungono un rating che va dal 57%-67% dei criteri proposti ottiene una certificazione Silver, quelle che, invece, arrivano ad un livello tra 68-84% raggiungono l’attestazione Gold. Per tutte quelle che, infine, rispondono ad un livello di valutazione che supera l’85%, la certificazione diventa Platinum.
Quali gli aspetti che premiano una smart city e le permettono di inserirsi nella lista delle città “What Works Cities”? La riduzione dei consumi idrici, l’equità della governance cittadina, la gestione dei dati sui rifiuti tramite l’IA con una conseguente riduzione dell’impatto ambientale, la bonifica dei quartieri cittadini, l’utilizzo di servizi di vigilanza, droni, analisi video e lettori di targhe per i veicoli per un miglioramento della sicurezza cittadina.