Quando e come fare la registrazione della e-bike: le cose da sapere

Registrare la propria e-bike può essere utile per proteggersi da furti e smarrimenti: come fare, quando è obbligatorio e quali sono i registri per bici elettriche
Uomo sorridente con monopattino elettrico guarda lo smartphone
Shutterstock

Se hai acquistato una e-bike, o stai per farlo, probabilmente ti stai anche chiedendo come e quando è opportuno procedere con la registrazione di questo mezzo di micro mobilità elettrica

E un passaggio, questo, che in effetti può rivelarsi particolarmente utile in caso di furto o smarrimento, dal momento che registrare la bici elettrica equivale a certificarne la proprietà e può dunque aiutare le forze dell’ordine a rintracciarla.

Ma i dubbi degli utenti su questo fronte sono numerosi: come si deve procedere, in concreto? La registrazione della e-bike è obbligatoria per legge? E che differenza c’è tra un registro e l’altro?

Quando è necessaria la registrazione

Iniziamo chiarendo un punto, ovvero la differenza tra registrazione e immatricolazione. In Italia le e-bike con motore di potenza superiore ai 250 W e velocità massima di 45 Km/h vengono equiparate ai ciclomotori e, come tali, devono essere immatricolate e omologate

Proprio come i motorini, insomma, devono avere assicurazione, targa, fari di posizione e specchietto retrovisore, inoltre il conducente deve avere una patente che autorizzi alla guida di un ciclomotore. Se così non accade, e se si circola con una e-bike truccata, si rischiano sanzioni molto salate.

Le bici elettriche standard, dunque con motore da 250 W e velocità massima di 25 Km/h, non hanno invece l’obbligo di omologazione. È però possibile, se lo si desidera, iscriverle a un registro

In Italia attualmente non esiste un unico registro nazionale pubblico per le e-bike, ma ci sono invece diversi servizi di questo tipo gestiti da enti pubblici o privati, talvolta in collaborazione con le Amministrazioni comunali e le forze dell’ordine.

Di base, l’obiettivo di questi servizi è sempre lo stesso: permettono di registrare la propria e-bike in un elenco ufficiale e pubblico ricevendo in cambio un documento che ci identifica senza dubbi come i legittimi proprietari del mezzo. Questo documento può essere un certificato di proprietà o di registrazione, ad esempio, ma in alcuni casi viene fornito anche un codice ID univoco che serve a caratterizzare la singola bicicletta registrata.

Procedura per registrare la tua e-bike

Uno dei servizi che permettono di registrare la bici elettrica è promosso dal 2021 da ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. Si chiama Ciclo Registro: tramite l’apposito portale online, l’utente può registrare il numero di telaio della e-bike e ricevere gratuitamente un certificato digitale di proprietà.

Esiste dal 2006 invece il Registro Italiano Bici. Il servizio attualmente funziona su abbonamento (1 euro all’anno) e anche in questo caso fornisce a chi si iscrive un certificato di proprietà, oltre all’accesso a varie funzionalità extra: tra queste, c’è un numero verde gratuito da chiamare in caso di necessità e l’avviso telefonico in caso di ritrovamento della bici rubata. 

Anche con il Registro Italiano Bici la registrazione della e-bike avviene tramite il sito internet dedicato, senza particolari tempi di attesa: basta seguire la procedura guidata intuitiva che invita l’utente a compilare una serie di campi con dati personali e del mezzo, come marca e numero di telaio.

Un’alternativa è il Registro Nazionale Cicli, che è un servizio a pagamento: il costo è 10 euro per la prima e-bike e 2 euro per eventuali altri mezzi. Anche qui in fase di registrazione occorre rendere identificabile la bici elettrica tramite il numero seriale. 

Una volta compilata e inviata la richiesta di iscrizione, questa viene esaminata e, se approvata, si riceve il Certificato di registrazione. Tra i documenti richiesti per la registrazione ci sono la ricevuta di acquisto della e-bike (o, in sostituzione, un’autocertificazione) e la copia del documento di identità del proprietario.

Esistono anche dei registri comunali per biciclette, attivati e gestiti dalle singole Amministrazioni comunali. Ne è un esempio quello avviato pochi anni fa a Milano: una volta effettuato l’accesso con profilo certificato sul sito del Comune, si può registrare la propria bici tradizionale o elettrica fornendo una fotografia e altri dati utili all’identificazione.

Vantaggi e obblighi della registrazione

Registrare la propria e-bike può rappresentare un vantaggio in caso di furto. Un mezzo registrato infatti potrebbe essere più difficile da vendere sul mercato nero, appunto perché esiste online un certificato che permette di risalire al legittimo proprietario.

Inoltre, in caso di ritrovamento di bici rubate le forze dell’ordine potrebbero consultare i registri e restituire il mezzo illecitamente sottratto all’utente. Per prepararsi in anticipo all’eventualità di un furto, e non solo, può comunque essere utile stipulare un’assicurazione: anche questo è un passaggio non obbligatorio per le e-bike, ma potenzialmente molto vantaggioso. 

Dopo avere effettuato la registrazione della e-bike, per assicurarsi i benefici che questa procedura può portare bisogna ovviamente continuare a pagare l’abbonamento al servizio, se previsto, e mantenere aggiornata la scheda della e-bike e il suo stato di proprietà. Se il mezzo viene venduto o ceduto, quindi, anche la posizione nel registro deve essere modificata di conseguenza.

LEGGI ANCHE:

Cerchi un monopattino da usare anche quando piove? La guida sui fattori che devi vagliare per la...
Ci sarà anche Platum a EICMA 2024, appuntamento imperdibile per gli appassionati del mondo delle due ruote:...
Bici e monopattini elettrici ti portano in vacanza in maniera green: mare, collina, lago e montagna. Perché...
Set your categories menu in Header builder -> Mobile -> Mobile menu element -> Show/Hide -> Choose menu
Shopping cart

Unisciti alla community Platum

Resta sempre aggiornato sulle ultime novità e scopri in anteprima i nostri prodotti.