Nella lista dei lati positivi della micromobilità elettrica ci sono senza dubbio i benefici ambientali. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2, che è tra le cause principali della crisi climatica e del riscaldamento globale.
Sostenibili, silenziosi e a ridotto impatto ambientale, e-bike e monopattini elettrici possono invece contribuire a rendere le nostre città più salubri e vivibili, con effetti positivi sull’ecosistema e sulla qualità dell’aria.
Benefici ambientali della micromobilità elettrica
Le autovetture (nella stragrande maggioranza dei casi ancora alimentate da benzina o diesel) sono tra i mezzi più inquinanti oggi in circolazione in ambito urbano: in Europa producono da sole il 60,7% del totale delle emissioni di CO2 del trasporto su strada. I motori tradizionali sono notoriamente responsabili anche dell’inquinamento da smog e polveri sottili. Rientra in questa categoria il particolato fine Pm 2.5, che nel 2020 in Italia ha causato la morte prematura di più di 52mila persone.
C’è poi il tema dell’inquinamento acustico. Si stima che siano 113 milioni gli europei esposti a lungo termine a livelli di rumore del traffico pari ad almeno 55 decibel: una situazione che ha effetti negativi sulla qualità del sonno e sulla salute delle persone, oltre che sul benessere della fauna selvatica. In questo panorama, i mezzi delle e-micromobility sono una buona notizia per l’ambiente e per la qualità di vita dei cittadini.
Funzionano con un motore elettrico alimentato da una batteria ricaricabile: a differenza dei veicoli con motore a combustione, quindi, non producono direttamente CO2. Se la batteria è ricaricata tramite fonti di energia rinnovabile, poi, questi mezzi possono essere definiti completamente a emissioni zero.
Ma non si tratta solo di questo. Rappresentando delle valide alternative all’uso dell’auto per gli spostamenti in ambito urbano, e-scooter e bici elettriche permettono di ridurre il numero di macchine in circolazione in città: di conseguenza non diminuiscono solo le emissioni responsabili del riscaldamento globale, ma anche il traffico, l’inquinamento acustico, le polveri sottili e lo smog.
Impatti positivi sulle città e sulla qualità della vita
Quando la micro mobilità elettrica guadagna terreno rispetto alle auto, integrandosi stabilmente nel tessuto urbano, le città cambiano volto: diventano meno inquinate, meno trafficate, più silenziose e anche più salubri.
Come accennato, infatti, l’inquinamento prodotto dal grande numero di auto in circolazione peggiora in modo significativo la salute delle persone: dando un taglio a smog, rumore ed emissioni, quindi, la qualità e l’aspettativa di vita dei cittadini non possono che guadagnarne. Inoltre, bici e monopattini elettrici, così come gli altri mezzi di micromobilità, occupano molto meno spazio rispetto alle auto.
Anche questo è un fattore che può contribuire a cambiare l’organizzazione e l’aspetto delle nostre città, come si è già visto in diversi contesti europei. A Londra, ad esempio, nella zona di Princes Circus sono stati recentemente realizzati interventi per limitare la circolazione e la sosta delle auto, lasciando più spazio ai pedoni e all’uso di mobilità sostenibile. Come risultato, il traffico si è ridotto del 45%. In più, grazie all’aggiunta di quasi 3 Km di piste ciclabili e di una sessantina di alberi, l’area oggi è più verde, silenziosa e piacevole.
Sfide e opportunità per la sostenibilità
Come dimostra l’esempio di Londra, la trasformazione delle città non avviene per caso, ma deve poggiare su politiche governative consapevoli ed esplicitamente impegnate a ridisegnare gli spazi urbani in un’ottica di maggiori sostenibilità e sicurezza.
La progettazione di un’adeguata rete di percorsi urbani ciclabili è, tra le altre, una condizione necessaria per garantire una costante e crescente diffusione della micromobilità elettrica, che deve poter contare anche sulla presenza di infrastrutture di ricarica: anche queste, dunque, vanno progettate e installate dove serve. Da ultimo, la sfida per migliorare ulteriormente la sostenibilità della micromobilità elettrica passa dalla gestione delle batterie.
Pur avendo un’impronta di carbonio nel complesso inferiore rispetto ai veicoli a motore tradizionali, infatti, bici e monopattini elettrici funzionano grazie a una batteria che va prodotta estraendo risorse minerarie rare e che, se non smaltita correttamente, diventa una fonte di inquinamento ambientale. Ritirate dai centri di raccolta o dai rivenditori autorizzati, le batterie al termine del loro ciclo di vita devono quindi essere svuotate dai liquidi chimici pericolosi e opportunamente smontate per permettere il recupero e il riciclo di alcuni componenti.
Oltre a diffondere una maggiore consapevolezza tra gli utenti, così da prevenire lo smaltimento in discariche improprie, è importante che la tecnologia dietro il riciclo delle batterie migliori ancora, in modo da contenere i costi del processo massimizzando i risultati.