Il nuovo Codice della Strada dopo l’approvazione della Camera e il sì del Senato, è diventato legge il 20 novembre 2024 ed entrerà in vigore entro Natale.
Tra le novità più interessanti spiccano le regole per le piste ciclabili, che arrivano dopo un’accesa polemica degli ultimi mesi mossa dall’Anci e da amministratori locali di diverse parti d’Italia.
Piste ciclabili fuorilegge? Le preoccupazioni
L’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, aveva lanciato l’allarme alcuni mesi prima della Legge: centinaia di chilometri di piste ciclabili rischiavano di diventare inadeguate e dunque fuorilegge con il nuovo Codice della Strada. L’allarme era condiviso da tanti amministratori che temevano per il futuro dei percorsi delle proprie città.
Con riferimento all’articolo 8, secondo il nuovo Codice della Strada, le piste ciclabili (definite anche leggere) non sarebbero state più a norma.
Il motivo? La poca sicurezza, e nello specifico l’assenza di un cordolo che le delimitasse: molte piste ciclabili attualmente sono contrassegnate semplicemente da una linea verniciata sull’asfalto.
Tra queste e la carreggiata della strada percorsa dai veicoli a motore tradizionali non c’è una separazione netta. Nessuna protezione, quindi, per chi le utilizza. È proprio questo il fulcro della querelle che si è sviluppata negli ultimi tempi.
Se da una parte le nuove norme puntano ad aumentare la sicurezza degli utilizzatori e a migliorare la conformità urbanistica, dall’altro pongono un forte interrogativo rispetto alla situazione che oggi vige nel nostro Paese.
Le piste ciclabili leggere, infatti, sono tantissime e costituiscono la maggior parte di quelle che si trovano ad oggi nelle città e nei paesi dello Stivale. Rappresentano un grande strumento per la mobilità urbana che dà modo ai cittadini di muoversi in maniera autonoma, veloce e sostenibile e di decongestionare, nello stesso tempo, il traffico.
Molte sono state realizzate di recente per consentire alle città di diventare più green e a misura d’uomo e molte altre sono in fase di realizzazione.
Quali sono le novità effettive del nuovo Codice della Strada?
Il nuovo Codice della Strada ridefinisce le corsie dedicate alla micromobilità: fa una distinzione tra corsie ciclabili e piste ciclabili vere e proprie.
Le corsie ciclabili, contrassegnate solo da una linea sull’asfalto, possono essere usate in casi eccezionali e solo quando non è possibile creare una pista ciclabile separata e munita di cordolo.
Questo verrà comunque inserito dove possibile per aumentare la sicurezza e dividere in modo più sicuro le piste ciclabili dalle strade dove circolano veicoli a motore. Le corsie esistenti potranno richiedere adeguamenti per conformarsi alle nuove norme. Inoltre, la legge introduce le zone ciclabili, dove possono circolare i velocipedi con priorità.
Senza dubbio l’investimento delle città sulle piste ciclabili è stato importante negli ultimi anni. Tuttavia, non è ancora chiaro se le piste esistenti e senza cordolo saranno chiuse o se riceveranno deroghe temporanee in attesa di adeguamenti.
Chiusura delle piste ciclabili: quali conseguenze per la mobilità
L’Anci, sostenuta da molte amministrazioni locali, aveva parlato di una vera e propria beffa, ma fortunatamente, almeno in base a quanto emerso finora, le piste ciclabili non subiranno una chiusura forzata. La mobilità sostenibile non sarà rivoluzionata.
Anche perché se così fosse, tante città, in primis Milano, si troverebbero sprovviste di gran parte delle centinaia di chilometri di piste ciclabili che ad oggi dispongono. Di conseguenza ciclisti, utenti di e-bike e monopattini elettrici si troverebbero la strada “sbarrata” perdendo la maggior parte dei percorsi che attualmente sono a loro dedicati.
Al momento non è chiaro cosa potrebbero fare i Comuni per adeguarsi. Verosimilmente ci sarà bisogno di nuovi lavori di adeguamento per inserire cordoli o altri sistemi di protezione.
L’Anci aveva chiesto di poter salvaguardare le ciclabili leggere già esistenti e questa richiesta dovrebbe, quindi, essere accolta. Non rimane che attendere ulteriori novità che riguardano la circolazione all’interno delle piste ciclabili.