Investire nell’innovazione tecnologica per metterla al servizio degli utenti di micromobilità elettrica, con un occhio di riguardo alle prestazioni, al design accattivante, alla facilità di utilizzo e alla sicurezza.
È una mission che sta a cuore al brand Platum, i cui prodotti non a caso sono sempre sviluppati con l’obiettivo di soddisfare tutte le aspettative e le esigenze del cliente finale: non solo autonomia e performance del motore dei mezzi di e-micromobility, quindi, ma anche connettività, stile e semplicità d’uso.
Proseguiamo il ciclo di interviste con le voci di Platum allora dando la parola ad Antonino Gambuzza, Chief Operations Officer: è lui a raccontare le più recenti innovazioni tecnologiche che distinguono Platum dai concorrenti e anche a indicare, in questo contesto, la direzione verso cui si sta muovendo il brand. Sempre, ovviamente, nell’interesse degli utenti.
Lo scorso aprile, ad esempio, il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la Direttiva per il diritto alla riparazione dei prodotti: una novità alla quale ci si sta già adeguando in modo da rendere presto più semplici sostituzioni e riparazioni non solo ai centri di assistenza, ma anche ai clienti finali.
In che modo integrate funzionalità di connettività e design innovativo nei vostri prodotti di micromobilità elettrica per rispondere alle esigenze di facilità d’uso e libertà dei clienti?
L’anno scorso abbiamo lanciato un piano di rinnovamento dei nostri prodotti e soprattutto delle nostre app, che sono collegate ai primi. È un piano che si sta sviluppando in più fasi: il mese prossimo vedrà la luce la prima release della nuova app, caratterizzata da una grafica più moderna e in linea con lo stile di Platum. Rispetto alla precedente versione, ha il vantaggio di essere un’unica app che viene poi personalizzata in funzione dei brand e dei modelli a cui si applica: ciò ci permetterà sicuramente una maggiore facilità di aggiornamento e personalizzazione.
L’app crescerà progressivamente, anche sviluppandosi di pari passo con le centraline, che sono componenti elettroniche fondamentali per il dialogo con l’applicazione. Offrirà nuove possibilità di performance, tra cui l’adattabilità della guida in funzione delle proprie caratteristiche ed esigenze: ad esempio, si potrà impostare una modalità di guida più sportiva oppure più attenta al risparmio energetico.
Sempre grazie all’app sarà inoltre possibile accendere e far funzionare il monopattino: un’opzione, questa, che fungerà anche da barriera in più contro i furti. A seguire, sarà prevista una sempre maggiore integrazione della app con i social ed eventualmente anche con i sistemi di pianificazione degli spostamenti, come Google Maps o simili.
Quali di queste funzionalità saranno già presenti nella prima release dell’app?
Ci saranno da subito le funzionalità classiche, come la possibilità di visualizzare una serie di informazioni e parametri sull’utilizzo del mezzo: livello di batteria e velocità, ad esempio. Il tutto sempre personalizzato in funzione sia del modello sia del brand. Poi, nei prossimi due anni, saranno progressivamente inserite tutte le altre funzionalità.
Quali sono le principali tecnologie che avete implementato per migliorare l’autonomia e le performance del motore nei vostri prodotti?
Per rispondere dobbiamo sicuramente parlare di batterie, quindi di celle al litio. Noi ci affidiamo a produttori primari sia di celle sia di pacco batteria e proprio insieme a questi partner stiamo lavorando per migliorare i livelli di performance e di sicurezza delle nostre batterie. Importante è anche il tema dei motori: su questo fronte ci stiamo spostando progressivamente da motori a 36 Volt verso motori a 48 Volt. Questa maggiore tensione migliorerà sicuramente la performance, penso ad esempio all’accelerazione, ma comporterà anche dei consumi più bassi.
Quali sono gli elementi chiave che distinguono i vostri prodotti dai concorrenti nel mercato della micromobilità elettrica?
Ci distinguiamo sicuramente per il nostro stile e il nostro design, dal mio punto di vista tra i migliori al mondo. Prendo come esempio uno dei nostri brand, Ducati: tutti i prodotti di questa linea sono contraddistinti da design veramente esclusivi, che rispetto alla media del mercato spiccano in maniera molto importante. Sono evidentemente studiati insieme a professionisti e designer esperti, che ci aiutano nella delicata fase di progettazione.
Inoltre, seguendo tutte le normative, ma spesso anche in anticipo rispetto ad esse, abbiamo introdotto una serie di elementi che perfezionano la sicurezza dei nostri prodotti: frecce, luci di stop e campanelli elettronici, ad esempio, ma anche pneumatici che permettono migliori performance e maggiori sicurezza e stabilità. Ultimamente abbiamo migliorato molto anche la capillarità dei nostri centri di assistenza, per dare sempre il miglior servizio ai nostri clienti.
Quali recenti innovazioni tecnologiche o brevetti avete sviluppato per mantenere un vantaggio competitivo?
Siamo molto attenti alle novità tecnologiche sul mercato e siamo sempre presenti a fiere ed eventi di settore. Inoltre, siamo costantemente in contatto con tutti i più importanti produttori di monopattini elettrici e e-bike. Alcune innovazioni le ho già citate: ad esempio, il motore a 48 Volt e lo sviluppo di centraline elettroniche sempre più sofisticate e sempre più in grado di dialogare con la app, fornendo una serie di performance prima inimmaginabili.
Stiamo lavorando inoltre su un motore con integrato un cambio di velocità a due rapporti. Oggi i monopattini elettrici non sono infatti in grado di fare delle salite ripide, mentre questa novità permetterà di migliorare in maniera importante questo limite. Abbiamo già dei prototipi e stiamo eseguendo i test.
È un’innovazione interessante: quando si parla di mobilità urbana si pensa soprattutto ai tragitti in piano, ma in effetti non tutte le città sono fatte così.
Esatto, e tra l’altro questo oggetto potrebbe anche avere un effetto positivo sui consumi. In alcune condizioni e in alcuni contesti cittadini ci sono dei saliscendi notevoli nei quali questa innovazione permetterà di ottimizzare il regime di rotazione del motore elettrico in funzione dello sforzo, portando dunque anche a un potenziale beneficio dal punto di vista dei consumi.
Quali azioni specifiche state intraprendendo per facilitare la riparazione dei vostri prodotti, inclusi accessori e parti di ricambio, in conformità con la nuova Direttiva europea per il diritto alla riparazione?
Il monopattino è un oggetto ancora relativamente giovane: per questo non ha subìto, come altri business, grossi percorsi tecnologici di crescita. Noi stiamo cercando di andare in quella direzione e stiamo pensando a una progettazione di alcune componenti del monopattino in ottica di design to service.
In particolare, le batterie e le centraline oggi spesso non sono molto agevoli da sostituire. Per questo, stiamo cercando di progettare sia le batterie sia le centraline, ma soprattutto i sistemi di fissaggio, con la massima semplificazione possibile: in questo modo anche un utente non particolarmente esperto, ma dotato delle giuste informazioni, sarà in grado di procedere con la sostituzione. Altri componenti usurabili a cui stiamo pensando sono, ad esempio, le manopole dei monopattini. Per quanto riguarda gli pneumatici, invece, c’è ancora strada da fare: la sostituzione richiede infatti attrezzature e competenze tipiche di un professionista.
Diceva poco fa che i vostri centri di assistenza sono in aumento: come vi state organizzando per garantire che questi, così come gli utenti finali, abbiano accesso a pezzi di ricambio, informazioni e strumenti necessari per le riparazioni?
È un tema che mi sta particolarmente a cuore: da quando ho assunto il mio ruolo mi sono dedicato soprattutto alla parte operativa, dove abbiamo lavorato moltissimo sul rendere disponibili i ricambi per tutti i nostri service center e, di conseguenza, per tutti i nostri clienti. Abbiamo adottato tecniche più moderne di approvvigionamento e pianificazione dei fabbisogni. I ricambi arrivano spesso da Paesi lontani, con tempi di trasporto impegnativi: se non c’è alle spalle un sistema molto attento, è un problema.
Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi: le performance dei nostri centri di assistenza sono migliorate moltissimo. Le misuro in termini di resi. Quando non riusciamo a fornire il pezzo di ricambio nei tempi previsti, infatti, purtroppo abbiamo un cliente insoddisfatto a cui faremo un reso: ecco, il numero di questi resi si è drasticamente ridotto. Ma non ci siamo ovviamente fermati a questo.
Quest’anno abbiamo lanciato il nuovo sito Platum: è il primo step di una strategia multicanale che progressivamente includerà nuove piattaforme e portali di e-commerce. Questo permetterà di fornire con facilità ai clienti, oltre che ai vari negozi, la possibilità di approvvigionarsi di parti di ricambio e di accedere a una serie di informazioni pratiche per agevolare il montaggio dei vari pezzi.