Nuove regole UE per le patenti moto: cosa cambia per chi si muove su due ruote

La nuova direttiva europea sulle patenti riguarda tutti, anche chi sceglie di guidare la moto. Cosa cambia per le dueruote, anche quelle elettriche: tutte le info
ragazzi in moto
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Fare viaggi, anche lunghi, in moto è una passione che accomuna molti centauri. E quale migliore itinerario se non quello del Vecchio Continente per spostarsi sulle dueruote? Chi sceglie di viaggiare in moto nell’Unione Europea deve sapere che da poco è stata approvata una nuova direttiva che riforma le regole sulle patenti di guida

Si tratta di un intervento di cui si parla da tempo e che punta a uniformare in tutti gli Stati comunitari le leggi sulla sicurezza stradale, aggiornando il sistema delle patenti con nuove modalità di mobilità e le nuove tecnologie a disposizione. Vediamo dunque cosa dicono le nuove leggi europee e cosa cambia per chi si muove in moto, anche quelle elettriche. 

Cosa prevede la nuova direttiva europea sulle patenti moto

La nuova direttiva europea sulle patenti potrà essere recepita ed introdotta dagli Stati membri entro due anni. Tra le novità più significative prevede l’introduzione della patente digitale europea. Ogni cittadino comunitario potrà circolare, oltre che con quella fisica, anche con la versione digitale della patente, qualsiasi essa sia, accessibile direttamente dal proprio smartphone e valida in tutti gli Stati dell’Unione Europea. Con questo provvedimento cambia anche la durata di validità della patente: dai 10 passa a 15 anni.

Questo passaggio molto importante equilibra, sul piano normativo, in tutti gli Stati le conseguenze delle infrazioni alla guida in particolare sospensioni e ritiri della patente in seguito a violazioni gravi. Se, dunque, uno Stato decide di ritirare o sospendere ad un cittadino la patente di guida, il provvedimento sarà esecutivo in modo automatico in tutti gli altri Stati membri.

Per i motociclisti resta invariato il sistema a categorie per l’ottenimento delle patenti: A1, A2 e A. A livello europeo, in tutti i Paesi, per il passaggio da una categoria all’altra, ovvero dalla A1 alla A2, o dalla A2 alla A, è obbligatoria la formazione pratica che deve essere eseguita presso una scuola guida o un istruttore certificato.

Uniformato è anche il limite di età sul conseguimento della patente: per la A2 occorre essere maggiorenni mentre per la A l’età minima è quella di 20 anni con il requisito di possedere la A2 da almeno due anni.

Il periodo di prova per i neopatentati in tutta Europa aumenterà per arrivare a due anni. In questo lasso di tempo tutti i conducenti, e dunque anche i motociclisti che hanno preso da poco la patente, saranno maggiormente attenzionati e subiranno sanzioni più severe se guidano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alcolici. 

Quali sono le novità se ti sposti in e-moped

Cosa cambia con le nuove regole europee sulle patenti per i conducenti degli scooter elettrici o e-moped? Innanzitutto, è bene specificare che tutti i conducenti devono essere in possesso di patente di guida che varia in base al tipo di mezzo che si vuole guidare. 

Il sistema della patente a categorie per i motociclisti resta invariato anche per i mezzi elettrici. In questo caso il tipo di patente da possedere non dipende solo dall’età ma anche dal tipo di veicolo che si deve guidare. 

Per circolare sugli scooter elettrici con potenza da 4 a 11 kW occorre possedere la patente A1 che si può ottenere dai 16 anni in su. Per guidare, invece, un dueruote più potente, cioè da 11 a 35 kW, è necessario avere almeno 18 anni e conseguire la patente A2.

Con la A, infine, si possono condurre i mezzi elettrici a due ruote con potenza oltre 35 kW. Si può ottenere dai 24 anni in su, oppure dai 20 anni in poi se si possiede già la patente A2 da almeno 2 anni.

Le regole sono più severe per tutti ma in particolare per i neopatentati. Ecco allora che anche chi guida uno scooter elettrico è soggetto a sanzioni e restrizioni, soprattutto se sotto effetto di sostanze. Non si deve mai dimenticare che la cosa essenziale quando si è in strada è la sicurezza, per sé ma anche per gli altri. 

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