E-bike, quali sono le norme del codice della strada da rispettare

Dai limiti di velocità alle aree in cui è consentito circolare, passando per accessori obbligatori e modifiche fuorilegge: ecco le cose da sapere se si usa la bici elettrica
Donna pendolare guida una e-bike in città
Shutterstock

In Italia la normativa che regola la micromobilità elettrica è cambiata più volte nel corso degli ultimi anni e sotto certi punti di vista è ancora in evoluzione, come dimostra il recente annuncio di obbligo di assicurazione per chi usa i monopattini elettrici.

Quali sono le regole da conoscere e da rispettare se si usa una bici elettrica o a pedalata assistita, invece? Su questo fronte ci sono pochi dubbi: il Codice della strada indica con chiarezza cosa bisogna fare per non incorrere in sanzioni quando si è in sella a una e-bike.

Regole di circolazione per le e-bike in città

Con la sola eccezione delle e-bike usate per il trasporto merci, che possono arrivare a 500 W, in Italia le bici elettriche devono obbligatoriamente avere un motore elettrico di potenza fino a 250 W, che si disattiva a 25 Km/h. Questa indicazione è contenuta appunto nel Codice della Strada, che dice inoltre che i ciclisti che usano una e-bike su suolo pubblico devono avere almeno 14 anni. 

Per il resto, le bici elettriche sono equiparate a quelle tradizionali e, dunque, in città sono tenute al rispetto delle basilari norme di circolazione e della segnaletica verticale e orizzontale, come i segnali di stop e dare precedenza. Oltre che su piste e strade ciclabili, le e-bike possono circolare sulle strade urbane rispettando i limiti di velocità indicati e procedendo in fila indiana, così da non intralciare il traffico e lo scorrimento degli altri veicoli. 

È invece precluso l’accesso a strade a scorrimento veloce, superstrade e autostrade. Occhio anche alle aree pedonali: in queste zone le e-bike vanno condotte a mano. La stessa accortezza potrebbe essere richiesta anche in altre particolari aree urbane, ad esempio alcune zone a traffico limitato. Nel caso, il divieto di accedere in sella a e-bike e bici tradizionali viene di norma segnalato tramite apposita segnaletica verticale o orizzontale. Altrimenti, il divieto potrebbe essere esplicitato anche nel regolamento relativo alla circolazione urbana disponibile sul sito del Comune in questione.

È sempre il Codice della strada a prescrivere che il ciclista, mentre conduce la e-bike, tenga entrambe le mani sul manubrio e non circoli contromano. Non è consentito trasportare animali né farsi trainare da un altro mezzo. Si rischia una sanzione anche trainando un veicolo o portando una seconda persona, a meno che non si tratti di cargo e-bike opportunamente attrezzate o di bici elettriche dotate di un seggiolino. In quest’ultimo caso, il conducente deve avere almeno 18 anni e il passeggero non può avere più di 8 anni.

Attenzione agli accessori della e-bike, alcuni dei quali sono, appunto, prescritti dalla legge. Mentre il casco non è obbligatorio ma solo fortemente consigliato, non devono mai mancare campanello, luce anteriore bianca o gialla, luce e catadiottro posteriori rossi e catadiottri gialli sui pedali.

Se si guida la e-bike fuori dai centri abitati quando è buio (dunque in galleria, in condizioni di scarsa visibilità o dopo il tramonto) è obbligatorio indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti.

Sanzioni e multe: quando rischi una contravvenzione

Le infrazioni alle norme del Codice della Strada appena citate espongono i conducenti di e-bike al rischio di sanzioni, la cui entità varia in base alle circostanze. 

Ad esempio, per chi circola con una bicicletta priva delle opportune luci di sicurezza la multa può andare dai 24 ai quasi 100 euro. Più o meno lo stesso importo potrebbe essere richiesto ai ciclisti che procedono occupando tutta la carreggiata, quindi non in fila indiana. Più salata è invece la multa per chi circola contromano, che può partire dai 150 euro.

Più gravi ancora sono le sanzioni per chi trucca le e-bike. Girare con una bici elettrica modificata, che dunque può superare i 25 Km/h, comporta infatti multe comprese tra 1000 e 4500 euro. In caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, la e-bike truccata viene equiparata a un ciclomotore: chi la guida, dunque, oltre che della modifica impropria (e potenzialmente pericolosa) in sé, deve rispondere anche della mancanza di assicurazione, casco e patente.

Consigli pratici per rispettare il codice della strada

Rispettare le norme del Codice della Strada quando si guida una e-bike è garanzia di sicurezza non solo per il ciclista stesso, ma anche per gli altri utenti della strada. Le regole d’altronde non sono complesse da ricordare e, anzi, risultano certamente familiari e intuitive a chi è già abituato a frequentare le aree urbane in sella a una bici tradizionale.

Per essere certi di evitare sanzioni, comunque, è sempre consigliabile mantenersi informati sul tema e consultare anche il regolamento comunale della città in cui si si trova, che potrebbe prevedere regole diverse o aggiuntive per i mezzi di micromobilità elettrica

Inoltre, si sbaglia più raramente quando ci si fa guidare soprattutto dal buon senso, anche a costo di eccedere in cautela. Ad esempio, è consigliabile evitare di farsi distrarre dallo smartphone mentre si guida la e-bike, così come è meglio non intralciare la circolazione pedalando nelle aree particolarmente frequentate dai pedoni.

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