Bike to Work 2025: comuni e regioni che ti pagano se vai al lavoro in bici o monopattino

Muoversi in maniera sostenibile in città ed essere premiati per questo. Scopriamo in cosa consistono le iniziative italiane Bike to Work 2025 e quali sono i comuni e le regioni aderenti
Donna in monopattino uomo in bici
Shutterstock

Premiare chi decide di spostarsi utilizzando la “mobilità lenta” e sostenibile lasciando l’auto a casa. È questo il fulcro dei progetti Bike to Work attuati in diverse regioni del nostro Paese per incentivare i cittadini ad utilizzare mezzi a zero emissioni come le biciclette ed i monopattini elettrici per gli spostamenti tra casa e lavoro.

Una scelta che non solo abbatte le emissioni nocive ma decongestiona il traffico in città e promuove uno stile di vita più sano. In cambio incentivi a favore dei residenti come piccole somme di denaro e buoni spesa.

Bike to Work: dall’Emilia-Romagna al Veneto, i progetti attivi nel 2025

Anche per il 2025 sono state prorogate alcune delle iniziative di Bike to Work che permettono ai cittadini che si spostano in modo sostenibile nel tragitto tra casa e lavoro di ricevere degli incentivi.

La prima iniziativa di questo genere è stata lanciata nel 2021, ma oggi sono diverse le regioni con progetti di questo tipo validi fino al 2026. Dall’Emilia Romagna al Veneto, i progetti puntano a incentivare l’uso dei mezzi di trasporto non inquinanti come e-bike ed e-scooter.

Diversi i progetti messi in atto lungo lo Stivale. Pedalando e percorrendo le strade cittadine sulle dueruote elettriche, o spostandosi anche a piedi, i cittadini possono guadagnare fino a 50 euro al mese, ricevendo dal Comune aderente all’iniziativa 20 centesimi per ogni chilometro percorso in maniera sostenibile per gli spostamenti quotidiani verso il posto di lavoro o la scuola.

In alternativa, come premio, altri Comuni hanno scelto di erogare dei buoni spesa da utilizzare per fare acquisti presso gli esercizi commerciali aderenti al progetto.

Bike to Work 2025: regioni e comuni aderenti

In Emilia-Romagna l’iniziativa Bike to Work è stata lanciata in via sperimentale nel 2021, grazie ad una cospicua somma di fondi stanziata dalla regione. Oggi, rinnovata per l’anno 2025 e valida fino al 2026, è arrivata in diversi comuni, da quelli più grandi come Modena, Piacenza e Faenza a quelli più piccoli come Castel Bolognese.

Qui i cittadini, attraverso l’apposita app, possono tracciare il percorso che compiono utilizzando la bici o il monopattino, ricevendo un rimborso per i chilometri percorsi in modo sostenibile. Chi lascia l’auto a casa, dunque, può ricevere un rimborso per un massimo di 50 euro al mese. Ogni partecipante, dopo opportune verifiche, riceve ogni tre mesi il bonifico del contributo accumulato.

Il progetto è stato accolto anche in Veneto. Diversi i comuni del trevigiano che hanno aderito all’iniziativa, come Mogliano Veneto, Preganziol, Roncade, Spresiano, Villorba, Treviso e Verona. Qui è stato creato un fondo per premiare tramite dei buoni spesa chi si reca al lavoro in modo sostenibile.

In provincia di Padova, invece, precisamente a Rubano, si è attuato il metodo emiliano: dal 1° aprile al 30 giugno 2025 si premiano con un bonus mensile massimo di 50 euro i cittadini che si recano a scuola e a lavoro senza l’auto. Possono partecipare anche gli studenti dai 14 anni in su che utilizzano la bici o e-bike per andare a scuola o alla fermata del trasporto pubblico.

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