Alla domanda se sia meglio uno scooter elettrico o uno a benzina, non è possibile dare una risposta assoluta. Il responso dipende (anche) dalle esigenze del singolo utente, oltre che dalle sue preferenze di guida e dai suoi valori.
Sicuramente negli ultimi anni l’interesse nei confronti di e-moped e scooter elettrici è cresciuto, così come si è ampliata l’offerta di modelli sul mercato. Secondo l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, in Italia nel primo semestre del 2022 il mercato delle due ruote elettriche è cresciuto dell’82,2% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Per valutare quale soluzione faccia al caso di ciascun utente però, bisogna prima di tutto ricordare quali sono le differenze tra un motorino elettrico e uno con motore a benzina e, di conseguenza, quali sono i contesti in cui è più vantaggioso utilizzarli.
Quali sono le differenze tra scooter elettrico e benzina?
Iniziamo col dire che il motore di uno scooter a benzina è un motore a combustione interna, che genera energia bruciando carburante. Lo scooter elettrico invece è dotato di un motore elettrico alimentato da una batteria o da un set di batterie.
I motori termici hanno una cilindrata, quelli elettrici invece misurano la loro potenza in kW o in cavalli hp (1 kW corrisponde a 1,36 hp). Per fare un paragone, uno scooter elettrico da 4 kW corrisponde più o meno a un ciclomotore da 50 cc (il cosiddetto cinquantino), mentre un mezzo da 11 kW equivale a un 125cc.
I motori a benzina hanno una più graduale risposta dell’accelerazione, perché l’erogazione della potenza dipende dal regime di giri o anche dal cambio. Le batterie che alimentano il motore di uno scooter elettrico, invece, garantiscono una risposta istantanea all’acceleratore, che si traduce in un’esperienza di guida più fluida e reattiva, senza vibrazioni né bruschi cambi di velocità.
Da parte loro, i motori a combustione hanno un’autonomia maggiore e tempi di rifornimento più rapidi, dato che per fare il pieno di benzina basta una manciata di minuti. Il tempo di ricarica delle batterie, invece, è di alcune ore (in genere 3-6 ore). Per ricaricare gli scooter elettrici però non è necessario cercare un distributore lungo la strada, dal momento che questi mezzi hanno di solito batterie removibili: significa che è possibile effettuare la ricarica comodamente a casa propria, o magari in ufficio, sfruttando le ore notturne o di lavoro.
Un’altra differenza tra motorino elettrico e a benzina riguarda i costi del rifornimento. Il pieno di carburante per percorrere 100 km, considerando un consumo medio di 30 km/h e un costo della benzina di circa 1,90 euro, si aggira intorno ai 6-7 euro. Il “pieno” di uno scooter elettrico varia in base al costo dell’energia ma indicativamente, nel caso di una batteria da 4 kWh, la spesa totale è inferiore a 2 euro per un’autonomia di 80-100 km.
Come cambia l’esperienza di guida?
Ricapitolando, la scelta tra scooter elettrico o benzina dipende (anche) dalle preferenze di guida dell’utente. L’esperienza di guida di un e-moped è infatti più silenziosa e senza vibrazioni; inoltre – specialmente nel caso dei modelli più snelli, di dimensioni e peso contenuti – garantisce una certa agilità e praticità extra quando ci si muove nel traffico o si deve cercare parcheggio all’ora di punta.
L’autonomia della batteria è l’altro fattore cruciale che orienta la scelta. Dal momento che quella degli scooter elettrici è inferiore, questi mezzi si confermano più adatti ai contesti urbani: sono la scelta ideale soprattutto per gli utenti che devono compiere tragitti quotidiani medio-brevi, come il classico percorso casa-lavoro, prevalentemente su strade urbane e con limiti di velocità ridotti.
Questo vale soprattutto per i modelli di potenza inferiore. Con il nuovo Codice della strada, infatti, gli scooter elettrici con potenza superiore a 6 kW guidati da un maggiorenne dotato di opportuna patente (sempre necessaria!) potranno accedere anche ad autostrade e tangenziali.
Considerando che alcuni modelli arrivano a garantire autonomie fino a 100 km, le distanze che si possono percorrere con l’elettrico iniziano a non essere più così brevi. Lo scooter a benzina può comunque rimanere la scelta più indicata per chi deve fare viaggi molto lunghi, magari su tragitti che già sa essere sprovvisti di stazioni di ricarica intermedie.
Sostenibilità e risparmio: quale soluzione guarda al futuro?
Abbiamo già parlato dei costi legati al pieno (di energia o di carburante), ma non è solo questo fattore a rendere lo scooter elettrico potenzialmente più economico sul lungo periodo.
Bisogna infatti considerare anche il fatto che, avendo meno componenti meccaniche, il costo della manutenzione generale dello scooter elettrico è nel complesso inferiore rispetto a quella di uno scooter a benzina.
Il motore termico può funzionare molto a lungo (anche fino a 40mila km e oltre), mentre la batteria dello scooter elettrico va sostituita ogni 5-8 anni con una spesa che si aggira tra i 700 e i 2000 euro. A conti fatti, però, questo investimento potrebbe essere compensato dai minori costi annuali.
Nella scelta tra motorino elettrico o a benzina c’è poi anche un tema di costi ambientali. Lo scooter elettrico infatti notoriamente non produce emissioni dirette di CO2 né particolato; dunque, contribuisce a ridurre l’inquinamento urbano e anche l’inquinamento acustico, essendo molto silenzioso.
La spesa iniziale per acquistare lo scooter è invece maggiore nel caso dell’elettrico, ma ogni anno vengono proposti bonus e incentivi statali che, a fronte della rottamazione di un vecchio veicolo, coprono una certa percentuale (ad esempio il 30-40%) dell’acquisto dell’elettrico.
