Il nuovo Codice della strada è stato approvato dal Senato in via definitiva il 20 novembre 2024 e include alcune possibili novità per le e-bike. Al momento si è in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi, i quali chiariranno nel dettaglio l’applicazione della legge. In assenza di questi, diversi aspetti restano avvolti dall’incertezza.
La riforma entra in vigore quindici giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I decreti attuativi, invece, verranno emanati nel corso dei dodici mesi successivi. Solo a quel punto la legge sarà pienamente operativa.
Per quello che ne sappiamo oggi, la riforma comporta diverse novità per gli utenti della strada, tra cui sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti e per chi usa cellulare o altri apparecchi elettronici al volante. Come previsto, cambiamenti in arrivo anche per i monopattini elettrici.
Cosa cambia invece per le bici elettriche?
Quali sono le nuove norme di sicurezza per le e-bike?
Una delle principali novità per le bici, elettriche e non, riguarda il sorpasso dei ciclisti. Fino ad ora il Codice della strada non prevedeva una distanza minima, ma l’obbligo di osservare cautela da parte del conducente che operava il sorpasso. La riforma ha invece introdotto l’obbligo di superare chi va in bici mantenendo una distanza laterale di almeno 1,5 metri, dove possibile. In caso di violazione sono previste sanzioni da 167 a 655 euro.
Le associazioni che si occupano di ciclabilità (come Fiab, Federazione italiana ambiente e bicicletta) hanno sollevato dubbi e obiezioni, tra le altre, rispetto alla nuova norma che limita le corsie ciclabili. Chiamate anche bike lane, le corsie ciclabili sono corsie delimitate da segnaletica orizzontale a uso promiscuo: possono cioè essere usate sia dalle bici che da altri mezzi, in strade condivise.
Si differenziano dalle piste ciclabili perché queste ultime, delimitate da un cordolo o da altri elementi di arredo urbano con la medesima funzione, sono ad uso esclusivo di biciclette e altri mezzi equiparabili. Un’altra differenza è che le piste ciclabili sono interventi urbanistici più costosi delle corsie ciclabili, e che richiedono più spazio.
Le bike lane sono diffuse in Europa e sono considerate utili per incentivare la ciclabilità perché contribuiscono a rendere le strade urbane spazi effettivamente condivisi tra utenti che utilizzano mezzi diversi, arginando il ruolo predominante delle automobili.
Con il nuovo Codice della strada, le bike lane potranno essere realizzate sono una volta accertata l’impossibilità di progettare una pista ciclabile, ma comunque non potranno essere localizzate al centro o a sinistra della carreggiata.
La riforma elimina inoltre le cosiddette case avanzate, cioè quegli spazi riservati ai ciclisti negli incroci con semaforo che, trovandosi davanti alla linea di arresto delle auto, consentono alle bici di partire prima delle macchine, svoltando in sicurezza.
È stato eliminato anche l’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza ai ciclisti: il nuovo Codice della strada prevede che i conducenti al volante debbano semplicemente “prestare particolare attenzione”.
È da segnalare anche il fatto che la riforma sembra limitare l’autonomia degli enti locali nella gestione degli interventi sulla ciclabilità nel territorio che amministrano. Diventerà più difficile anche istituire nuove Zone 30.
Già prima dell’approvazione definitiva del nuovo Codice della strada, ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) aveva espresso dubbi rispetto alle novità sulla ciclabilità.
L’associazione aveva sottolineato l’importanza di favorire la coesistenza di diversi veicoli sulla strada attraverso “un ridisegno dello spazio urbano, incentivando la ciclabilità e la pedonalità”. È stata rimarcata da ANCI anche l’importanza di lasciare che siano i Comuni a definire le politiche per la mobilità e la tutela dello spazio pubblico nei centri urbani che amministrano.
Limiti e regole per le biciclette elettriche
Secondo il Codice della strada 2024, le bici elettriche non possono superare i 250 W di potenza e i 25 km/h di velocità massima.
Tra le norme da rispettare c’è sempre l’obbligo di dotare la e-bike di campanello, luce anteriore bianca o gialla, luce e catadiottro posteriori rossi e catadiottri gialli sui pedali. Le luci devono essere accese quando fa buio.
Resta confermato il fatto che le e-bike modificate, cioè truccate per raggiungere velocità superiori a quelle consentite, rischiano il sequestro e multe salate.