Dai monopattini alle e-bike, la micromobilità elettrica rappresenta oggi una grande risorsa per le città, in particolar modo per quelle grandi e caotiche come Roma. Nella Capitale, infatti, l’uso dei mezzi elettrici può dare un grande contributo alla mobilità: permette di muoversi in maniera più agile e dunque facile e veloce. Un modo per decongestionare il traffico, riducendo l’inquinamento e migliorando l’aria.
Secondo un’indagine realizzata da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile in collaborazione con le università Roma Tre e Roma Tor Vergata, la micromobilità elettrica può arrivare a coprire il 20% degli spostamenti cittadini che normalmente vengono svolti con l’auto privata.
E allora vediamo insieme quali sono le opzioni che si possono scegliere nella Città Eterna per spostarsi sulle dueruote elettriche, quali i percorsi migliori per la micromobilità e le normative da conoscere e seguire.
Micromobilità elettrica a Roma: quali mezzi usare
Che sia con i servizi di sharing o con un mezzo proprio, Roma può essere percorsa in lungo ed in largo tramite i mezzi della micromobilità elettrica. La scelta dipende molto dalle zone e dalla strada che si decide di percorrere.
Le zone del centro città sono coperte da servizi per la mobilità in sharing gestiti da Roma Capitale. E-scooter, e-bike e scooter possono essere noleggiati all’occorrenza grazie ad un’offerta che è stata ridisegnata dal Comune per rispondere alla crescente domanda sugli spostamenti dell’ultimo miglio.
I tanti turisti che ogni giorno affollano la città ed i residenti preferiscono la mobilità condivisa, come anche i mezzi di proprietà da integrare con il trasporto pubblico per spostamenti capillari e immediati sull’esteso territorio metropolitano.
Nelle aree periferiche la presenza dello sharing è limitata. In queste zone è consigliato, dunque, l’acquisto di mezzi personali per avere la massima intermodalità con metro e ferrovie urbane.
Le migliori strade di Roma per la micromobilità elettrica
In Italia sono propri i romani, e i turisti che visitano la Capitale, quelli che scelgono in assoluto di più bici e monopattini elettrici per il pendolarismo e gli spostamenti quotidiani in città. Si parla di più di un milione di utenti che usano la micromobilità elettrica per svincolarsi in modo efficace dal traffico.
E se prima si preferivano gli scooter oggi subentra la comodità e l’agilità di bici e monopattini elettrici, in sharing o di proprietà. Sebbene questi possano essere usati praticamente ovunque, sicuramente le zone meno trafficate e con piste ciclabili risultano essere più sicure, incluse le aree ZTL ed i percorsi verdi.
Tra questi l’ampio spazio che circonda Villa Borghese e che porta fino a Piazzale Flaminio è sicuramente uno dei percorsi più facili ma anche belli da percorrere sulle dueruote elettriche. Non da meno il Lungotevere, un’area che permette digodere di un paesaggio da cartolina e del piacere di spostarsi tra il verde e la frescura degli alberi.
Tra i tanti quartieri, Trastevere è il più suggestivo ma anche uno di quelli che si presta maggiormente alla circolazione con i mezzi dell’ultimo miglio. Qui si può arrivare con e-bike ed e-scooter in ogni angolo, tra le chiese, le piazze ed i bar di una volta.
Il percorso più iconico, però, tanto per i turisti quanto per i residenti, resta il tratto che dal Colosseo conduce a Piazza Venezia, passando per via dei Fori Imperiali. Oggi interdetto al traffico tradizionale, può essere percorso in modo agile ed ecologico con i mezzi di micromobilità elettrica.
Normative e regolamenti per l’uso della micromobilità elettrica a Roma
Dal 2023, Roma Capitale ha riorganizzato il sistema della mobilità alternativa dedicando grande attenzione alla micromobilità elettrica. Ha così emanato delle precise regole per i cittadini. I mezzi elettrici, infatti, possono circolare in un raggio di azione più ampio rispetto al passato, spingendosi oltre il GRA a patto di rispettare precise linee guida su guida e parcheggi.
Per i limiti di velocità si fa riferimento alla normativa nazionale ma per i mezzi in sharing numeri e aree di utilizzo sono precisamente fissati. 9 mila in tutto i monopattini elettrici autorizzati con una precisa ripartizione tra centro cittadino, dove ne sono ammessi solo 300, 600 quelli disponibili nelle aree del Municipio I e il resto distribuito sulle altre aree.
La sosta, poi, è regolamentata da precise norme che prevedono sanzioni fino a 500 euro per chi non posteggia in modo adeguato. Per quanto riguarda, infine, il trasporto di bici a pedalata assistita e monopattini elettrici su tutti i mezzi pubblici c’è da sapere che questi non sono sempre ammessi. Su bus e tram è, infatti, vietato l’accesso.