Eicma 2024, successo e prospettive future: intervista a Cesare Schiatti, R&D Director Platum

Cesare Schiatti, R&D director, racconta la partecipazione di Platum a Eicma 2024 tra novità presentate in anteprima e ulteriori innovazioni tecnologiche in arrivo
Cesare Schiatti R&D Director Platum

L’edizione di Eicma da poco conclusa non è stata la prima in assoluto per Platum, che ha già partecipato alle precedenti esponendo i suoi prodotti insieme ai brand partner; ma è stata la prima in cui il marchio di micromobilità elettrica si è presentato al pubblico con un proprio stand e diverse novità interessanti.

Un passo avanti che è stato premiato dall’entusiasmo, dall’interesse e dalla curiosità dei tanti visitatori dell’Esposizione Internazionale Ciclo, Motociclo e Accessori di inizio novembre a Rho Fiera, alle porte di Milano. 

A evento ormai concluso è Cesare Schiatti, R&D director di Platum, a fare un bilancio del percorso compiuto fino a qui e a delineare le prospettive future.

Eicma 2024 stand Platum
Credits: Platum


Questa è la prima volta che Platum partecipa a Eicma con uno stand proprio. Cosa rappresenta questo traguardo per l’azienda?

Eicma è una vetrina straordinaria, in cui sono presenti le più importanti aziende del settore. Essere stati presenti certifica di fatto la nostra entrata nel mondo del motociclo e, più in generale, il nostro posizionamento nel segmento delle e-bike.

Siamo arrivati in fiera con diversi modelli totalmente nuovi, che non hanno mai visto il mercato: tre e-bike e un motorino elettrico di categoria L1 (equivalente a un Cinquantino) a marchio Platum; una bici elettrica e uno scooter di categoria L3 (equivalente a un 125 cc) a marchio Fiat 500.

Quali sono le principali innovazioni tecnologiche che i visitatori possono aspettarsi dei nuovi e-moped ed e-bike?

Nelle e-bike abbiamo utilizzato tecnologie già assodate aggiungendo una componente di design rilevante. Quest’ultimo è un aspetto che abbiamo tenuto ben presente creando la nuova gamma di prodotti a marchio Platum su diversi segmenti: e-bike ed e-moped, che abbiamo appunto presentato a Eicma, ma anche monopattini elettrici, e-bike pieghevoli e tecnologie accessorie.

La bicicletta elettrica 500 presenta invece alcune tecnologie interessanti, come la cinghia in sostituzione della catena: una novità mutuata dal mondo del motociclismo e che elimina il rischio che cada la catena o che la catena sporchi i pantaloni. Altre chicche della e-bike 500 sono i cablaggi interni, le saldature fresate e il perno passante con cui si avvita la ruota anteriore, che è mutuato dalle bici da corsa. In tutti i modelli di e-bike inoltre abbiamo elettroniche, display e fanali integrati.

Passando agli scooter elettrici, quello Platum di categoria L1 è interessante dal punto di vista tecnologico perché è il motorino più compatto della categoria: con la batteria pesa poco meno di 60 kg. Ciò nonostante, resta un mezzo confortevole, dotato di una seconda seduta e che può essere utilizzato agevolmente in ambito cittadino. È dotato di motoruota Bosch, un punto di spicco in questa gamma di prodotti, e si accende non con la chiave, ma tramite telecomando.

L’e-moped 500 di categoria L3 infine è un prodotto di grande design, realizzato con il Centro stile di Fiat e con Pininfarina. La sfida è stata riproporre su uno scooter gli elementi iconici della Fiat 500. Abbiamo avuto un grande riconoscimento da parte del pubblico e degli operatori di settore su questo modello, che è caratterizzato a sua volta da motoruota Bosch e batteria piuttosto performante. 

La grande ricerca di un design nuovo e fresco, senza tralasciare la performance, è un filo conduttore importante che collega tutti i nuovi modelli, declinati poi su target differenti. 

Sì, quando sviluppiamo un nuovo prodotto cerchiamo design e stile, ma anche comfort. Vogliamo realizzare, insomma, mezzi di trasporto belli, utili, confortevoli e sostenibili. D’altro canto, vogliamo anche garantire al consumatore autonomia e prestazioni, con motori e batterie di livello, che non facciano rimpiangere l’endotermico. 

Credits: Platum

Nelle edizioni precedenti di Eicma, Platum era presente solo con i brand partner. Perché avete deciso di lanciare prodotti a marchio Platum?

È stata una scelta strategica dell’azienda che vuole proporsi sul mercato non più solo utilizzando dei marchi in licenza, cosa che comunque continuiamo a fare, ma anche in prima persona con brand proprietari.

Platum è il brand di punta che rappresenta l’azienda con una gamma di veicoli premium, ma ce ne sono e ce ne saranno altri: Argento con una linea di e-bike per il pubblico generale e Urban Prime che, oltre agli accessori, porteremo sul mercato con una gamma di fat e-bike dal design più audace.  Mettendoci la faccia, vogliamo che i consumatori vedano nel brand Platum prodotti di alta qualità.

Come accennavi, lo scooter 500 ha destato particolare interesse in fiera. Quanto è complesso arrivare con un prodotto del genere sul mercato?

Non è semplice, perché ci sono diversi interlocutori al tavolo. Il prodotto, come detto, è il frutto di un percorso di sviluppo durato parecchi mesi in partnership con il Centro stile di Fiat e con Pininfarina. È una delle prime volte che il brand Fiat 500 viene utilizzato fuori dal segmento auto; dunque, da parte loro c’è stato chiaramente un livello di attenzione alto. Anche Pininfarina è un partner molto esigente dal punto di vista del design.

Da parte nostra, come partner tecnologico, dobbiamo fare in modo che queste volontà coesistano in un prodotto funzionante e con una sua economicità di produzione. Tenere insieme queste diverse necessità è stata una sfida: in fiera abbiamo presentato il prodotto per la prima volta, adesso stiamo lavorando per la sua commercializzazione nella seconda metà del 2025.

Credits: Platum


Guardando al futuro, quali sono le principali direzioni di innovazione su cui Platum si concentrerà per continuare a rivoluzionare il settore della mobilità elettrica?

Sicuramente lavoreremo su batterie ed elettronica in modo da avere a bordo dei nostri mezzi dei “cervelli” più intelligenti e che consentano all’utente di avere un maggiore livello di informazione. Per dire, oggi il consumatore spesso non è pienamente consapevole di come trattare le batterie, che dunque rischiano di perdere efficienza.

Per questo stiamo lavorando ad una versione evoluta dell’App Platum e-mobility che sia in grado, ad esempio, di rilevare se il monopattino è esposto a temperature troppo basse e con la batteria scarica, e che dunque ricordi all’utente di ricaricarla nel giro di qualche giorno per evitare di ritrovarsi con un mezzo meno performante in futuro.

Contestualmente, una direzione che vogliamo percorrere riguarda la diagnostica dei prodotti stessi in una logica IOT: vogliamo cioè che i prodotti “capiscano” quando si stanno per rompere o stanno per avere problemi, notificando la cosa all’utente prima che il danno si verifichi. Stiamo inoltre lavorando sempre più sulla parte di design, sia nei prodotti a marchio Platum sia in licenza. 

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