Se la California ha la Silicon Valley, l’Emilia-Romagna ha la Motor Valley. Cuore pulsante dell’innovazione sostenibile in Italia, è proprio qui e a Bologna che diverse aziende e cooperative stanno rivoluzionando la mobilità, il design e la gastronomia.
Pur operando in settori diversi, l’obiettivo è lo stesso: costruire un mondo più verde e inclusivo. Ci sono tre realtà che rappresentano alla perfezione questa spinta verso il futuro: le raccontiamo in questa experience, che segue quelle avvenute a bordo di e-bike e e-scooter Platum a Milano, Torino e Firenze.
Platum: soluzioni elettriche innovative per la mobilità
Nelle experience nelle altre città italiane i mezzi di micromobilità elettrica di Platum sono stati la soluzione ideale per muoversi nel tessuto urbano alla scoperta degli esempi di innovazione sostenibili del territorio.
A Bologna e dintorni, però, il viaggio non può che iniziare da Platum stessa. L’azienda ha sede infatti nella Motor Valley, zona celebre per marchi come Ferrari, Lamborghini e Ducati. Non poteva che iniziare da un contesto così ricco di competenze tecniche, allora, la mission del brand: mettere a punto soluzioni elettriche innovative in grado di trasformare la mobilità urbana.
Platum sviluppa veicoli elettrici sostenibili, tra cui biciclette, scooter e monopattini, utilizzando tecnologie all’avanguardia: batterie a lunga durata e motori elettrici potenti, ad esempio, ma anche sistemi di connettività smart integrati che garantiscono una guida sicura e piacevole.
L’impegno dell’azienda sul tema della sostenibilità si nota anche nell’uso di materiali riciclabili e nei processi produttivi a basso impatto ambientale. A questo si unisce l’attenzione verso il design e la qualità. Un mix di funzionalità ed estetica che rende Platum un’azienda protagonista del futuro della mobilità urbana.
I materiali di scarto trovano una seconda vita con Eta Beta
La spinta verso un futuro più verde interessa settori diversi, tra cui quello dell’artigianato e del design. Spostandoci dalla Motor Valley a Bologna incontriamo la cooperativa Eta Beta, una realtà che ha fatto della sostenibilità e dell’inclusione sociale i suoi capisaldi.
Fondata nel 1992, Eta Beta si dedica al riuso creativo dei materiali di scarto, contribuendo a ridurre i rifiuti. La cooperativa lavora soprattutto con il vetro, che viene trasformato in piatti, bicchieri e oggetti di design originali.
Lodevole è anche l’impegno per l’inclusione sociale, dal momento che questa realtà offre opportunità di lavoro a persone svantaggiate, come ex detenuti e migranti. Non solo: Eta Beta opera anche nel settore agroalimentare coltivando ortaggi biologici e promuovendo filiere corte, a vantaggio della sostenibilità ambientale e del consumo responsabile.
Da Battirame11 anche la ristorazione si colora di verde
Tra lasagne e tortellini, Bologna si è costruita una meritata fama di città per buongustai. Un ristorante da visitare per scoprire come imprenditoria e sostenibilità possono andare a braccetto anche in questo settore è Battirame11.
Supportato da una rete di fornitori locali e dotato di un orto che gli garantisce gran parte degli ingredienti utilizzati in cucina, questo ristorante di Bologna ha sul menu piatti rigorosamente di stagione, a chilometro zero e che sostengono l’economia del territorio.
Grazie a tecniche come la fermentazione e la conservazione sott’olio, poi, Bettirame11 si impegna a ridurre gli sprechi alimentari. L’attenzione alla sostenibilità non è solo da gustare, ma anche da ammirare: la struttura stessa del ristorante è realizzata con materiali riciclati.
Battirame11 è inoltre coinvolto in progetti sociali e culturali e promuove la sensibilizzazione sui temi dell’alimentazione responsabile e dell’inclusione. Una dimostrazione del fatto che ogni realtà del territorio, se lo vuole, può diventare un attore attivo nella comunità.