Negli ultimi anni il volume di vendita di e-bike in Italia e in Europa ha raggiunto picchi di crescita di circa il 100%. Ogni giorno tantissimi nuovi appassionati scelgono di acquistare una bici elettrica per muoversi in maniera pratica, veloce e divertente.
Ma cosa significa davvero bicicletta elettrica? Come funziona il motore di una e-bike? Quali sono le norme da seguire per una corretta ricarica della batteria?
Di seguito la risposta a queste e tante altre domande a tema e-bike. Tutto quello di cui hai bisogno per districarti tra i diversi modelli di e-bike sul mercato e imparare come prenderti cura di un veicolo a pedalata assistita.
Cosa sono le e-bike e come funzionano
La traduzione letterale del termine e-bike è bicicletta elettrica e, a sua volta, la bicicletta elettrica rientra all’interno della più vasta categoria delle EPAC: un acronimo che indica le diverse tipologie di Electric Pedal Assisted Cycle, ovvero biciclette a pedalata assistita.
I primi esperimenti di EPAC sono le vecchie bicimotore, in cui l’azione propulsiva dell’essere umano (la pedalata, ndr) veniva sostenuta attraverso un motore a combustione interna. Oggi il motore dell’e-bike è elettrico e si basa su batterie e tecnologie differenti.
Ad esempio, le batterie a piombo e NiMh, con capacità di circa 10 Ampere-ora (Ah) e voltaggio che generalmente varia tra i 12 e i 24 V. Anche la più recente batteria per e-bike agli ioni di litio, che migliora notevolmente la capacità di immagazzinare energia. E che ti offre anche più di 150 Km di autonomia.
Dal punto di vista dell’esperienza, il funzionamento di una bici elettrica non è poi così diverso da quello di una bici tradizionale: non devi fare altri che salire in sella alla tua e-bike e iniziare a pedalare. Una volta in movimento, non potrai non accorgerti della differenza.
Infatti, il motore dell’e-bike è pensato per assistere la pedalata, riducendo sensibilmente o addirittura azzerando il senso di fatica. Anche nel caso in cui tu stia affrontando un percorso di media-lunga durata, piuttosto che un tratto in salita.
Quanti tipi di e-bike ci sono
Iniziamo col dire che, quando si parla di tipi di e-bike, non si fa riferimento a una catalogazione esaustiva di tutti i modelli disponibili sul mercato, che possono essere per adulti di ogni età o per bambini. Piuttosto si cercano dei criteri che permettano di inserire le diverse biciclette elettriche all’interno di gruppi più o meno estesi.
I primi elementi da tenere in considerazione in tal senso sono la velocità e la potenza del veicolo. In Europa vige una classificazione unica, che limita a 250 W di potenza il motore delle e-bike standard.
Negli Stati Uniti esistono invece tre diverse classi, a cui corrispondono prestazioni differenti. Le e-bike di Classe 1 hanno un motore elettrico che non può andare oltre le 20 miglia orarie (circa 30 Km/h).
Le e-bike di Classe2 presentano lo stesso limite, ma permettono all’utente di utilizzare soltanto l’acceleratore, senza quindi dover pedalare fisicamente. E poi le e-bike di Classe 3, che permettono di raggiungere una velocità massima di 28 miglia orarie, corrispondenti a oltre 45 Km/h.
Un’altra distinzione tra tipi di bici elettrica nota agli appassionati è quella tra pedelec e s-pedelec. In entrambi i casi, l’acronimo “pedelec” sta per “pedal electric cycle”. E fa riferimento a tutti quei modelli che hanno bisogno della pedalata umana per iniziare a muoversi. Le s-pedelec sono una versione potenziata delle pedelec e la lettera “s” fa riferimento esplicito alla loro velocità (speed) superiore.
Ma non finisce qui. Le s-pedelec, superando i 25 Km/h di velocità, sono considerate dei ciclomotori. Ciò vuol dire che avrai bisogno della patente AM per poterne guidare una. E che dovrai necessariamente dotare il tuo mezzo di targa e assicurazione.
Infine, esistono le cargo e-bike, le e-bike da città o da escursione e anche le cosiddette e-mtb, ovvero le e-mountainbike: modelli perfetti per chi ama la guida fuoristrada e cerca prestazioni fuori dal comune.
Le e-mtb possono essere a loro volta divise perlomeno tra modelli hardtail, ovvero mono-ammortizzati, e modelli full suspended bi-ammortizzati. Ma è anche possibile classificarle in base all’estensione delle sospensioni. Un aspetto tecnico, che interessa soprattutto gli atleti impegnati in attività agonistica.
Quali sono i diversi motori per bici elettriche
Nei capoversi precedenti si è già accennato al fatto che i primi modelli di bicicletta con pedalata assistita erano dotati di un motore a combustione interna. E che le e-bike contemporanee montano invece un motore completamente elettrico.
Questa componente non prevede spazzole al suo interno, ma magneti. La creazione di un campo magnetico va di pari passo con la produzione di energia. A ciò si aggiungono dei circuiti che permettono al motore di cambiare la direzione della corrente.
Stando alla normativa italiana, il motore di una bici elettrica standard non può produrre più di 250 W nominali di potenza. Ma esistono anche modelli di e-bike che superano questo limite. E che, di conseguenza, sono in grado di raggiungere e superare i 25 Km/h di velocità.
È il caso ad esempio delle sopracitate s-pedelec. Infine è molto importante prestare attenzione alla posizione del motore dell’e-bike: un aspetto che impatta direttamente sulle prestazioni, i pro e i contro del singolo modello.
In molti modelli, il motore della bici elettrica viene inserito all’interno del mozzo della sua ruota anteriore. In questo caso, capita spesso che la batteria dell’e-bike sia invece posizionata nell’area del portapacchi dietro il sellino.
Questa predisposizione migliora sensibilmente la distribuzione del peso e la stabilità della bicicletta elettrica. Ma, al tempo stesso, rende il mezzo più complesso da manovrare. Anche perché è molto difficile che le e-bike di questo tipo siano dotate di coppia elevata.
“Coppia” è il termine tecnico utilizzato per descrivere la forza indotta dal motore alla rotazione. In sintesi: più è elevata la coppia, più è alta l’erogazione di potenza. Non hanno invece problemi di coppia le e-bike con motore collocato sull’asse dei pedali: una soluzione che però prevede uno studio particolare del telaio, andando ad alzare il prezzo del prodotto. Inoltre, il motore di questa tipologia di e-bike è spesso a stretto contatto con la catena di trasmissione. Con un conseguente rischio di usura nel tempo di entrambe le componenti.
Che batteria deve avere una bici elettrica
La batteria dell’e-bike è, assieme al motore, il cuore pulsante del veicolo. Si tratta della componente che determina la cosiddetta power unit, andando a incidere direttamente sulla qualità e la potenza della pedalata assistita.
Come già visto in precedenza, esistono diversi modelli di batteria, spesso legati a diversi modelli di bici elettrica e di motore. Basti pensare alla sopra citata distinzione tra pedelec con potenza da 250 W e s-pedelec con potenza da 1.000 W.
Un altro elemento da tenere in considerazione sono le dimensioni della batteria. Si va infatti dai modelli da 250 Wh a quelli che superano i 900 Wh. Le ragioni dietro questo range così ampio si legano alle diverse esigenze degli utenti. Gli appassionati di e-mtb ad esempio prediligono modelli comodi da maneggiare, con il minor ingombro possibile.
Per questo motivo, i produttori optano spesso per batterie di piccole dimensioni, perdendo qualcosa in termini di capacità. Al contrario molte e-bike pensate per l’uso cittadino propongono una batteria di dimensioni, capacità e ingombro superiori.
Se hai bisogno di potenza extra, potresti valutare un modello di e-bike dotata di doppia batteria, o in alternativa del cosiddetto range extender: una batteria aggiuntiva rispetto a quella montata di default. Attenzione poi ai condensatori e ai super condensatori. Secondo diversi esperti del settore, i nuovi dispositivi di accumulo di energia elettrica potrebbero rivoluzionare il mondo della bicicletta elettrica.
Ad esempio, garantendo delle accelerazioni mai viste prima. Ma accorciando sensibilmente il tempo di ricarica. O permettendo addirittura all’e-bike di caricarsi anche mentre sei in movimento. Per non parlare poi del fatto che condensatori e super condensatori sembrano oggi in grado di garantire un ciclo di vita decisamente superiore rispetto a quello di una tradizionale batteria per e-bike.
Accessori e manutenzione della bici elettrica: cosa devi sapere
La manutenzione più approfondita di una bicicletta elettrica varia di modello in modello. In certi casi addirittura di componente in componente. Al tempo stesso esistono alcuni consigli generali da seguire per prendersi cura del proprio veicolo a pedalata assistita.
Il primo ha sicuramente a che fare con una pulizia accurata dell’e-bike. Una buona abitudine per impedire che polvere o altri elementi esterni si intrufolino all’interno delle parti più delicate: ad esempio il motore o la batteria.
Restando in tema batteria dell’e-bike, è poi molto importante imparare come ricaricare correttamente il mezzo. Innanzitutto è importante scegliere il luogo della ricarica: un ambiente con umidità di massimo il 30% e una temperatura né troppo calda né troppo fredda. È sempre consigliabile intervenire prima che la batteria dell’e-bike si scarichi completamente. Ricordandosi poi di interrompere la ricarica una volta raggiunto il 100%.
Infine, spazio agli accessori per l’e-bike: un vero e proprio mondo da scoprire, in base alle tue personali esigenze. A partire dagli accessori per la cura del mezzo, come ad esempio i kit di riparazione o i copri-motore. Fino ad arrivare all’abbigliamento tecnico, i caschi e i lucchetti. Ma anche i fanali e i display, con tanto di cinghia o adattatore per il loro fissaggio. O, se la e-bike è per tutta la famiglia, il seggiolino per bambini.